"Donna alla finestra" - Vincenzo Irolli |
In ufficio oggi sono stata
abbastanza tranquilla. Ho finito il lavoro su quei dannatissimi (e, almeno
secondo me, inutili) tabulati che fino a pochi giorni fa mi facevano andare
fuori di testa (le risate di ieri in ufficio erano per la disperazione …).
Mentre ero con la testa china su quei microscopici numeri stampati, Leonardo mi ha
lanciato una lunga occhiata e mi ha detto: “Ma che ti trucchi a fare? Non ce
n’è mica bisogno!”. Non sapessi che tiene la fotografia della fidanzata nel
portafoglio, ci farei pure un pensierino. È un tipo pratico, spontaneo, simpatico,
anche se a volte un po’ troppo chiassoso.
Quando sono tornata a casa
mi sono concessa una crema di yogurt al mango, mentre ascoltavo il CD di mia
sorella. Ero al terzo brano quando ho sentito suonare il campanello. Era
Samuele. Si è accorto subito che ero stanchissima. Ho fatto ripartire il CD
dall’inizio e ci siamo affacciati alla finestra di salotto a goderci il vento e
a fare il gioco delle macchine che passavano sotto casa. Poi abbiamo fatto
discorsi seri. Cosa mi aspetto da una persona, cosa voglio, cosa sente lui per
me. È innamorato. È la prima volta che dice “ti amo” a una ragazza, che dà
piena fiducia a una persona, che è così aperto. Oggi non ha fatto che
coccolarmi e ripetermi che ha bisogno di vedermi, che vuole dividere la sua
vita con me, che gli piace il modo in cui affronto le cose. Io spero bene. Io
stessa non so esattamente cosa mi dovrei aspettare. Mi dondolo fra il
sentimento per lui, la voglia di libertà e la paura di impegnarmi. Sarà che
quando sono stanca mi sento amorfa verso tutto. Stamani ho realizzato che non
sono più così “piccola” … Beh, per oggi è abbastanza, credo.