Cara Pamela,
finalmente (?) ho cominciato
la scuola. Penserai che stia vaneggiando, ma andare a scuola mi fa sembrare più
normale la mia nuova vita.
A parte le lezioni
mattutine, la mia vita sociale è abbastanza vicina allo zero. La mia classe è
suddivisa in gruppetti chiusi agli estranei. Poi, se devo essere sincera, i
miei compagni mi sembrano tutti molto impegnati a studiare; non credo abbiano
molti interessi extrascolastici (io in compenso, per dedicarmi alla fotografia,
ho preso il mio primo 3 a latino L). In
classe si respira un po’ aria di menefreghismo reciproco: mors tua, vita mea.
La lotta per l’esistenza, almeno da me, inizia a scuola … Mi manca la nostra
vecchia classe, le battute, i bigliettini passati sottobanco, le chiacchiere.
Quasi quasi mi manca anche il Romolini, guarda a che punto sono arrivata! Però
non voglio scoraggiarmi. Devo solo impegnarmi a individuare nella mia classe
qualcuno con cui sentirmi in sintonia. Conosci bene la mia passione per le
liste e come potrai immaginare ho già fatto un elenco dei miei compagni e mi
sono messa a osservarli: estrarrò dal cilindro la prescelta (o il prescelto,
chissà! Gli amici maschi a volte sono i migliori. Quanto mi manca Giovanni!!!)
Comunque, nonostante tutto,
sono felicissima perché ho rivisto Stefano! Ti avevo scritto che non riuscivo
più a incontrarlo, ricordi? Per giorni e giorni ho completamente perso le sue
tracce: sembrava quasi avesse fatto apposta a cambiare strada per non
incontrarmi. Un pomeriggio, presa dalla smania, ho deciso di portare Ciottolo a
fare una bella passeggiata. Non credo che lui fosse felice che lo avessi
sbarbato dalla sua poltrona preferita (stava russando come una sega circolare,
Pam!), ma io avevo bisogno di calmarmi e sai che in sua compagnia spesso
svaniscono i brutti pensieri e il nervosismo. Camminando, pian piano il mio
umore è migliorato e ho pensato di arrivare fino al parco un po’ più lontano da
casa mia, dove c’è un’area dedicata ai cani. Mentre ero lì, seduta su una
panchina, con Ciottolo ansimante ai miei piedi per la lunga camminata, mi sono
guardata distrattamente attorno e l’ho visto. Poco distante c’era Stefano, con
un suo amico: si allenavano con degli attrezzi del percorso vita. Sono stata a
guardarli mentre facevano le parallele, la panca inclinata, il sollevamento
sulle braccia. Mi sentivo al sicuro, perché ero parzialmente coperta da un
albero e poi loro erano molto impegnati e non facevano caso a chi c’era nei
paraggi. Così ho potuto osservarlo con calma, col fiato sospeso per l’emozione,
mentre mi domandavo se andare da lui a salutarlo o no. Ho proprio deciso che mi
piace, Pamela, e butto quindi alle ortiche il proposito di pensare solo a me e
alle cose che mi piacciono. Quando sono arrivata qui avevo un solo piano: non
volevo innamorarmi. Volevo seguire il consiglio della mamma, che non fa che
ripetermi che a questa età siamo innamorate dell’amore, non di qualcuno in
particolare. Comunque, amore o no, quando ho visto che si stavano rimettendo la
felpa e riprendevano le loro sacche, ho trascinato Ciottolo fuori dal recinto
cani e sono andata a salutarlo. Non avevo pensato nemmeno a cosa dirgli, tanto
ero in confusione! Ci siamo, per così dire, imbattuti l’uno nell’altra.
“Deve essere un destino, mi
sa”, ho cominciato con un sorriso.
“Ehi! Che ci fai qui,
Melania?”
Sono trasalita quando ha
pronunciato il mio nome! Ero sicurissima di non averglielo detto! Lui deve aver
indovinato i miei pensieri perché ha sorriso.
“So il tuo nome perché lo
avevi scritto sulla copertina del tuo enorme vocabolario di greco … un
accorgimento insensato: chi vuoi che abbia intenzione di rubartelo?! Lui è Riccardo”,
ha aggiunto subito dopo, presentandomi il suo amico.
Io e Riccardo ci siamo
stretti la mano, mentre Stefano si chinava a fare una carezza a Ciottolo che,
da quel cuore d’oro che è, ha dimostrato di gradire molto, tanto che si è pure
ribaltato su un fianco emettendo dei grugniti di soddisfazione.
“Strano che faccia così. Di
solito è un duro: non ama le smancerie di chi non conosce.”
“Oh, sì, si vede … un vero
cane cattivo da combattimenti …”, ha commentato Stefano sorridendo, continuando a
fargli i grattini sulla pancia. “Gli animali hanno un istinto fortissimo: lo
capiscono quando hanno a che fare con persone affidabili.”
“Oh … quindi sei affidabile.”
“Moltissimo. Tanto che io e
Riccardo ti scorteremo a casa, signorina.”
Io ero super felice
ovviamente e lungo la strada gli ho chiesto come mai non ci eravamo più
incontrati. Lui mi ha detto che ha avuto la febbre e quindi non è andato a
scuola. Volevo chiedergli del perimetro, del rumore marrone, di un sacco di
altre cose, ma il fatto che ci fosse Riccardo mi bloccava un po’. Riccardo
comunque è stato carino, mi ha raccontato che lui e Stefano hanno parecchi
interessi in comune e si allenano spesso insieme. Davanti a casa ho superato la
timidezza, ho tirato fuori dallo zainetto una penna, gli ho preso la mano e gli
ho scritto il mio numero di cellulare sul palmo. Lui ha sorriso in un modo
carino.
“Bastava che mi facessi
squillare il cellulare e avrei avuto automaticamente il tuo numero, baby boomer.”
“Oh … ma certo, dai, che
sciocca!”
“Però così è molto più bello,
perché devo stare attento a non cancellarlo, magari lavandomi le mani … è una
cosa nuova e mi piace. A presto Melania.”
Io e Ciottolo siamo rimasti
a guardarli mentre si allontanavano e poi siamo rientrati a casa: ho devastato il
mio cagnolone di coccole, per ringraziarlo di essere stato così adorabile con
Stefano, mentre Ninja, sentendosi esclusa, faceva l’offesa.
Ti attacco qui in fondo alla
lettera due foto artistiche fatte col cellulare: in una c’è Stefano che si
allena (l’ho fotografato di nascosto!), in una Ciottolo.
Ti mando un abbraccio Pamela. Spero che tu e Arturo vi divertirete in vacanza: prendi positivamente il cambiamento (detto da me, è il consiglio dell’esperta e sei costretta a seguirlo! J). Vedrai che sarà stimolante visitare dei posti nuovi e poi Napoli deve essere bellissima! A presto, Mel
Pa🍎nia
"Pam & Mel", di Daniela Darone
Foto di Daniela Darone
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