11 ottobre 1986
Cara Melania,
ti mando la foto del mio
diario prima di distruggerlo. Ho mille cose da dirti, il cuore gonfio e una
determinazione nuova. Sai, quando mi hai scritto che volevi incontrarmi nel
futuro ho avuto paura. Ma sì, paura di quello che avresti potuto trovare, paura
che incontrassi una versione di me non soddisfacente, né per te, né per me.
Insomma, non so se mi capisci. Andrò per punti, perché sono troppi i pensieri
che mi frullano nella testa. Stasera, prima di scriverti, rileggevo il mio
diario, qua e là. Non lo so se mi è piaciuto quello che ho letto. Le parti dove
scrivo delle chiacchiere con gli amici sì, mi piacciono, e mi diverte anche
rileggere di quando sono andata a casa di Mauro a sentire i dischi dei Beatles
e a casa di Stella a sentire gli Wham! Allora cos’è che non mi piace un
granché?
COSE CHE NON MI PIACCIONO
Sto ripetendo la prima.
Questo, decisamente, non mi piace. Mi hanno bocciata agli esami a settembre.
Che botta, eh? Ci sono rimasta malissimo. E pensare che i miei genitori mi
hanno pure comprato il motorino! Non si sono nemmeno lamentati: non una
partaccia, né una punizione. Sono pure andata con la mamma alle magistrali, a
fare due chiacchiere con le ragazze che andavano a vedere i risultati degli
esami alla loro scuola, per capire se fosse meglio cambiare indirizzo di studi.
Alla fine però mi sono iscritta di nuovo a ragioneria: ho solo cambiato sezione,
per non avere di nuovo gli stessi professori. Ho avuto paura della novità (avere
paura: altra cosa che non mi piace) e ho preferito restare su una strada conosciuta,
anche se non congeniale. I risultati li ho saputi il 9 settembre. Il 10 sono
andata a fare un lungo giro in motorino da sola, per pensare e metabolizzare il
fallimento. Sicuramente i professori non mi hanno aiutata, con il loro atteggiamento
così sprezzante. O capisci e segui, o rimani indietro al tuo destino. Però io
ci ho messo tutto il mio impegno? Ho saputo chiedere aiuto? Comunque, fra
giugno e settembre è bocciata quasi mezza classe. Leggendo tutto questo
penserai che abbia messo la “testa a posto” e che stia riflettendo sui miei
errori, ma stamani non ho esitato un attimo quando qualcuno di classe mia,
davanti a scuola, ha detto “oggi non si entra, c’è lo sciopero per
l’antinucleare. Noi vogliamo la pace!”. Me ne sono tornata a casa volentieri,
solo per scoprire per caso che lo sciopero era contro la costruzione delle
centrali nucleari, non contro le armi nucleari! E, sinceramente, lo sciopero
avrebbe potuto essere per qualunque cosa, per me era solo un pretesto per
saltare un giorno di scuola. Quindi da qui potrai capire che la mia redenzione
vacilla.
Ci sono stati un po’ di
litigi fra le ragazze del gruppo e indovinare il motivo non sarà difficile:
rivalità in amore …
Ho sprecato un’ora e mezzo
della mia vita per vedere un film davvero brutto (tratto da un libro che deve
essere altrettanto brutto) dove già dall’inizio si capiva come sarebbe andata a
finire: mi è venuto in mente cosa mi avevi scritto nella tua lettera in merito
a spengere la televisione …. Il problema è che non sono riuscita a farlo,
quindi forse dovrebbero far entrare anche me nel tuo gruppo di ricerca di
adolescenti: cosa direbbe il mio cervello ai dottori?
Ho rivisto Fabrizio diverse
volte, sempre ai giardini. Un giorno, per farmi provare il suo motorino, siamo
andati a fare una giratina insieme. A un certo punto, mentre guidavo, Fabrizio ha
messo le mani sulle mie e ha sterzato verso la montagnola, dove c’è il campo di
calcio dove giocano le partite. Gli ho chiesto che intenzioni avesse, visto che
di solito è un luogo appartato, quando non ci sono partite. Lui non ha
risposto, mi ha dato un bacio sul collo e ha cercato di allungare le mani,
approfittando del fatto che stavo guidando! A quel punto ho inchiodato e l’ho
fatto scendere, pronta a fargli una partaccia. Lui però non mi ha lasciato il
tempo: si è avvicinato e ha poggiato la bocca sulla mia, stampandomi un bacio. Non
è stato un vero bacio, ma mi è piaciuto un sacco, nonostante fossi arrabbiata. Subito
dopo siamo tornati ai giardini e una delle ragazze del gruppo mi si è
avvicinata e mi ha detto che stavo perdendo tempo con Fabrizio, perché a lui
piace una certa Lory (che non conosco). Ma allora quel “bacio”? Cosa si era messo
in mente? Continuava a dirmi che dovevamo conoscerci meglio prima di decidere
se metterci insieme e poi scopro che gli piace un’altra?
Alessio vuole lasciare
Tamara per mettersi con me e ha mandato Mauro in avanscoperta a chiedermi se
ero interessata … Ho risposto di no e ultimamente mi sono mostrata anche un po’
più scostante, almeno smette di illudersi. E poi non mi piacciono i ragazzi che
non hanno il coraggio di farsi avanti!
COSE CHE MI PIACCIONO
Ho conosciuto dei ragazzi di un’altra
compagnia che si ritrova ai giardini. Sono più grandi di me: Simone, Cesare,
Silvio, Sabrina, Paolo, Maurizio, Laura e Gabriele. Con Maurizio abbiamo fatto
una chiacchierata fiume sul Boss: mi ha raccontato del concerto di Bruce
Springsteen che è andato a vedere a Milano l’anno scorso, allo stadio San Siro.
Era la prima volta che il Boss veniva in Italia in concerto e Maurizio non ci
ha pensato due volte a spendere ventimila lire per il biglietto! Già all’alba
del giorno del concerto era fuori dallo stadio, perché voleva cercare di essere
abbastanza vicino al palco. Appena Bruce è salito sul palco, il pubblico lo ha
accolto con un boato incredibile e lui, dopo una decina di canzoni, quando ha
attaccato Glory Days è entrato completamente in sintonia col pubblico, complice
anche il magico sax di Clarence “Big Man” Clemons. Ah, quanto sarebbe stato
bello esserci! Maurizio è stato così carino che, quando ha saputo che ero una
fan del Boss, mi ha regalato una maglietta di Bruce Springsteen. Anche qui alla
fine ho i miei ammiratori: Simone e Emiliano. Un pomeriggio alcuni hanno
iniziato a confessare le loro cotte e qualcuno ha spiattellato che Emiliano ha
perso la testa e non pensa che a me! Lui era imbarazzatissimo e io lo stesso!
Per fortuna che Maurizio, con la sua simpatia, è riuscito a smorzare la
situazione. A un certo punto ha detto, meditabondo e sorridente: “oh ragazzi,
io invece sono indeciso se sposare la Pamela o la Sabrina”. Siamo scoppiati
tutti a ridere e l’imbarazzo è svanito.
Ho conosciuto Claudio, un
ragazzo che gioca a rugby. È totalmente diverso da tutti quelli che conosco,
forse perché è più grande. Credo abbia sui vent’anni, è gentile e serio. Non
ricordo nemmeno come abbiamo fatto a iniziare a chiacchierare, ricordo solo che
era un pomeriggio e lui stava uscendo dagli allenamenti. Quando gli ho detto
che forse sarei andata a sentire un gruppo rock che suonava ai giardini, mi ha
dato il suo numero di telefono e mi ha chiesto di chiamarlo, se decidevo di
andare: così gli ho telefonato e lui è venuto, in moto. Sta appena fuori
Firenze. È davvero un bel ragazzo, con una bella faccia pulita. Non ho capito bene
se mi ha dato il suo numero perché mi trova carina o se mi considera una sorta
di “sorellina” simpatica.
Mi piace il consiglio che mi
hai dato nella tua lettera: non stare a sentire i giudizi degli altri. E allora
ho preso un appuntamento con Carmine, il parrucchiere della mamma, per
tagliarmi i capelli.
UNA
COSA “NEUTRA”, IN FONDO, ANCHE SE MI STUPISCE CHE LO SIA
Il
6 ottobre 1986 ho dato il mio primo bacio. A Simone. Il Simone della nuova
compagnia. Eravamo seduti sul muretto dei giardini, in un tardo pomeriggio, a
chiacchierare. Gli altri erano già andati via. A un certo punto è calato un po’
il silenzio, lui mi ha abbracciata e a un tratto ci siamo baciati. Non so
nemmeno bene come è successo. So solo che ero emozionata e un po’ tesa, perché
non volevo passare da imbranata. Quando ci siamo staccati, lui mi ha guardata
con dolcezza (deve aver capito che era il mio primo bacio!) e poi mi ha
abbracciata di nuovo mormorando un “vieni qui”. Mi sono portata dietro tutta la
sera la sensazione di avere la sua saliva in bocca … so che non suona
romantico, ma è la verità! Il giorno dopo ci siamo rivisti e abbiamo passato un
sacco di tempo a baciarci. Peccato aver saputo dopo poco che Simone è
interessato a un sacco di ragazze. Mi sono chiarita con lui. Lui ha ammesso che
non riesce a pensare a una sola ragazza alla volta. Per me però non è
accettabile, quindi ho preferito troncare subito questa storia. Strano, ma alla
fine non è che ci sia stata male. Ti dirò, non sono pentita di averlo baciato,
anche se dal primo bacio mi aspettavo una sensazione diversa, molto più
coinvolgente, che alla fine non ho provato.
Quindi, cara Mel, avevi ragione su tutta la linea: ho deciso di “darmi pace”. Evidentemente non sono innamorata di nessuno. Non ha senso accelerare i tempi. In cerca di cosa, poi? Mi piacerebbe conoscere gente nuova e ripartire da capo con una Pamela nuova di zecca. Dici che la compagnia che state fondando tu e Camilla sia stroppo lontana per me? 😊
Intanto il mio diario è
ridotto a un cumulo di fogli strappati a pezzetti minuscoli e pronto per il
cestino.
Forse
passerà un po’ di tempo prima che ti scriva di nuovo. Abbi pazienza, ma ho
bisogno di riorganizzare le idee su chi voglio essere.
Baci,
Pam
Pa🍎nia
"Pam & Mel", di Daniela Darone
Foto di Daniela Darone
Nessun commento:
Posta un commento