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lunedì 18 novembre 2024

"Clizia T. - Lo spessore dei sogni" - Ottavo capitolo


IN VIAGGIO



Il giorno della partenza la sveglia ha suonato presto, ma io ero comunque già in piedi per l’eccitazione. Therese ha trovato una pensioncina a Viareggio con l’aiuto della sua amica e staremo via tre giorni. Non è molto, ma meglio di nulla! All’inizio avevamo pensato che il babbo e la mamma avrebbero potuto venire con noi, ma poi il babbo è stato chiamato per un colloquio di lavoro e così l’idea è saltata. Adesso siamo in viaggio e stiamo per arrivare. Con il naso schiacciato al finestrino del pullman guardo sfilare il paesaggio, mentre la nonna sonnecchia nel sedile accanto. Fra poco entreremo nel cuore di Viareggio. La sveglio dolcemente. Lei apre prima un occhio, poi tutti e due e si stiracchia, con un sorriso.

- Oh, che viaggio magnifico! Ho fatto un’ottima dormita e adesso sono piena di energia.

Intanto il pullman si ferma in piazza Mazzini e cominciamo tutti a scendere. Non appena abbiamo recuperato i nostri bagagli, ci voltiamo sorprese per l’arrivo confusionario di Zoe. Una macchinina verde pisello si ferma strombazzando e parcheggia in modo improbabile. Spero solo non ci siano vigili in giro!

- Zoe!

- Therese!

Si salutano allegre come bambine, ridendo e abbracciandosi.

- Stai benissimo, cara. L’aria di montagna ti dona! – le dice Zoe, strizzandole un occhio.

- E a te dona l’aria di mare: hai un’abbronzatura incredibile! - risponde la nonna, arrotolando tutte le erre disponibili - Ti ricordi di mia nipote Clizia?

- Certo! L’ultima volta che ti ho vista eri una bambolina di tre o quattro anni! Ora sei già una signorina!

Le sorrido, stringendomi nelle spalle, e resto a guardare quelle due simpatiche matte.

- Beh, non perdiamo tempo. Saltate in macchina: vi porto alla pensione.

Percorrendo il lungomare, coi finestrini aperti, noto il solito via vai di gente che passeggia e le palme, le tamerici, gli oleandri che ondeggiano, assecondando lo spirare del vento. Ho visto questo lungomare centinaia di volte, ma lo trovo sempre splendido: ecco la facciata di Duilio 48 in stile Liberty, il gran caffè Margherita con le torrette a cupola da mille e una notte ed il tetto di tegole gialle e verdi che splendono alla luce del sole, la galleria del libro, il mitico bagno Balena. Quante volte ho passeggiato con i miei genitori su questo lungomare, ammirando i bei negozi, imparando a leggere a forza di vedere i nomi degli stabilimenti, i caffè e gli hotel eleganti dove immaginavo sempre signore ingioiellate anche per fare il bagno!

- Allora Clizia, cos’è che ti piace tanto di Viareggio? – vedo dallo specchietto retrovisore gli occhi azzurrini di Zoe che mi scrutano sorridenti – Da quando siamo salite in macchina non hai detto una parola.

- Ci sono affezionata: ho un sacco di ricordi qui. Un po’ mi sento come a casa, ma nello stesso tempo ho la sensazione di avere ancora tanto da scoprire. E questo fatto di avere le montagne così vicine … mi piace nuotare e poi voltarmi verso la riva e vedere le Apuane: a volte immagino di poter afferrare i loro picchi aguzzi e bianchi, allungando le braccia!

Zoe e la nonna sorridono.

- Beh, la bambina ha ragione. Qui abbiamo il mare, il lago e la montagna: tutto a portata di mano! Ti ricordi, Therese, quando andammo a vedere Madama Butterfly, con il palco allestito sul lago di Massaciuccoli? Che bei ricordi … oh, ma eccovi arrivate! – annuncia Zoe - ci sentiamo dopo, ragazze!

Scendiamo di macchina e Zoe riparte, salutandoci con la mano.

La pensione è proprio davanti alla pineta, vicinissima al mare. La camera è piccola, ma carina e pulita e c’è pure un bel balconcino a petto d’oca con due poltroncine in vimini. La nonna si butta sul letto per provare il materasso.

- Oh, un bel materasso ortopedico, come piace a me. Ci faremo delle dormite con i fiocchi! Allora, a quale stabilimento andavate gli anni scorsi?

- Noi andavamo al Bagno Adriano, però se vuoi possiamo andare alla spiaggia libera.

- Scherzi? Per tre giorni non ci faremo mancare niente! Dai, cambiamoci subito e andiamo a vedere se ci danno un ombrellone! – fa la nonna, cominciando a cercare il suo costume nella valigia.

Io non me lo faccio ripetere due volte e mi fiondo ad aprire la mia sacca. Non vedo l’ora di fare questa sorpresa ad Erina! E poi muoio dalla voglia di rivedere Davide e tutto il gruppo dell’anno scorso. Decido per un bikini blu fantasia, short di jeans e maglina viola. Ai piedi, gli inseparabili infradito con le perline, e poco dopo siamo già in cammino.

Non appena varchiamo l’entrata dello stabilimento, indico alla nonna il proprietario, per chiedere l’ombrellone, mentre io comincio con ansia a scrutare i gruppetti ai tavoli da ping pong e al bar. Macché! Nessuno che conosca in vista! Nel frattempo è arrivato Fabrizio, il bagnino, che, riconoscendomi, mi strizza un occhio.

- Pensavo non venissi quest’anno. E i tuoi genitori?

- Sono dovuti rimanere a casa. Io sono venuta con la mia nonna, ma resto solo tre giorni.

- Oh – fa lui, sorpreso, dato che è abituato a vederci ogni estate! Però, con delicatezza, non chiede altro, fa un cenno e un sorriso a Therese e cambia discorso – vai, allora non perdiamo tempo! I tuoi amici sono tutti sul bagnasciuga a giocare a racchettoni e a palla: c’è tanto di cartello per avvertire che è proibito, ma si vede che non sanno leggere! – ci dice ridendo – Venite, vi porto all’ombrellone.

Mentre lo seguiamo lungo la passerella di legno non posso fare a meno di paragonare il mio colore da mozzarella a quello delle persone sdraiate al sole e mi sento sulle spine: chissà cosa penserà Davide a vedermi tutta bianchiccia! Non appena Fabrizio ci lascia al nostro ombrellone, mi sento improvvisamente in imbarazzo. In fondo la nonna è venuta a trovarmi, mi ha portata al mare e il minimo è che si aspetti che io stia un po’ qui con lei e non che la molli da sola e con la velocità di un fulmine mi fiondi a cercare i miei amici, no? Sarei ingrata e poco gentile. Così, anche se vorrei subito andare a cercare Erina, sfilo il telo spiaggia dallo zaino e mi siedo accanto alla nonna, che intanto si è accomodata sulla poltroncina da regista e sbuffa per il caldo, asciugandosi il viso e guardandosi intorno. D’un tratto i suoi occhi si girano verso di me.

- Mon Dieu, Clizia, ma praline! Mica vorrai stare tutto il giorno a farmi la guardia, eh? Sai che ho bisogno del mio spazio. Perché non vai a cercare i tuoi amici? Fatti solo vedere di tanto in tanto, anche solo un cenno di lontano, ma non farmi fare la figura della nonna apprensiva!

Proprio in quel momento le squilla il cellulare e lei controlla il display.

- - È il mio ammiratore – mi spiega, con un sorriso da civetta, mentre mi fa cenno con la mano che vuole restare sola a parlare in pace.

- Ti adoro – le sillabo lentamente, senza far uscire la voce, e un attimo dopo sto già correndo giù per la passerella verso il mare.

-

Continua ...


"Clizia T. - Lo spessore dei sogni", di Daniela Darone

"Viareggio", foto di Daniela Darone

venerdì 8 novembre 2024

"Clizia T. - Lo spessore dei sogni" - Settimo capitolo

 


UN ARRIVO INASPETTATO

 



- Clizia! Il campanello! Vai tu a vedere chi è?

Uffa, adesso chi sarà? È il solito pomeriggio afoso, in cui non so cosa fare e la noia mi si appiccica addosso. E pensare che durante la scuola non vedevo l’ora che iniziassero le vacanze! Anche il libro che mi ostino a tenere sulle ginocchia non vuol saperne di andare avanti di una pagina. La mente vola e non si concentra sulle parole. Mi affretto ad andare alla porta, sperando sia qualcosa o qualcuno che mi porti una distrazione per far passare il pomeriggio. E se fosse Erina che mi fa una sorpresa? Penso ad un tratto, ma subito ricaccio indietro questa fantasia. Dovrebbe essere ancora in vacanza, se ricordo bene … chissà come sarà bello Davide tutto abbronzato …

Perdendomi in queste fantasticherie non chiedo nemmeno chi è e, contro ogni regola di prudenza che i miei hanno cercato di inculcarmi a forza di sgolarsi, apro la porta. Non riesco a non spalancare gli occhi in un moto di sorpresa e di gioia.

- Nonna Therese! – esclamo, mentre mi butto al suo collo e la stringo in un abbraccio spaccaossa.

- Ma petite Clizia! Ma petite praline! – gorgoglia la nonna nel suo fascinoso accento francese, mentre ricambia il mio abbraccio e mi ricopre di baci.

- Ma cosa ci fai qui? Il babbo non mi aveva detto niente! – le chiedo, non appena mi stacco da lei.

- Oh, non lo sapeva … ho fatto una sorpresa delle mie! Lo sai che sono incorreggibile! - mi risponde tutta sorridente, mentre mi scosto per farla passare. Porta solo una piccola borsa di paglia e un eccentrico vestito a fiori. L’età per la nonna è un concetto del tutto relativo. Intanto si affaccia anche nonna Annalena e non sembra meno sorpresa di me.

- Therese! Ma perché non ci hai detto che arrivavi? Con questo caldo, poi. Saremmo venuti a prenderti alla stazione. Ma non hai niente con te? E i tuoi bagagli? – si affretta a chiedere, notando la piccola borsa della nonna. Le due si abbracciano affettuosamente, mentre non riescono a smettere di parlare.

- Oh, cosa vuoi che sia, Annalena? Non volevo darvi disturbo.

- Ma dobbiamo assolutamente pensare alla tua sistemazione! Vediamo come organizzarci. La camera degli ospiti l’abbiamo affittata, ma Dario potrebbe dormire sul divano, tanto fra qualche giorno parte in ferie con due amici.

- Annalena, tranquilla – la ferma la nonna – non c’è bisogno di nessuna sistemazione. Non ho detto niente anche perché sapevo che altrimenti vi avrei messo tutti in allarme per trovarmi un posto per dormire. Invece, voilà, ho prenotato tramite internet. Sono arrivata qualche ora fa, ho preso un taxi e mi sono fatta portare in albergo, ho fatto una doccia ed eccomi qui.

- Un albergo? Ma dove alloggi?

- Oh, ai “Tre leoni”, proprio in Piazza.

- Therese! Ti sarà costato un occhio della testa!

- Oh no, una prenotazione fortunata, cara. Avevano avuto una disdetta all’ultimo minuto. Dalla mia camera ho una vista favolosa.

- Sei incredibile! – si limita a dire la nonna, scuotendo la testa – per me internet è fantascienza!

Ridiamo di gusto, mentre ci accomodiamo in giardino e io non posso fare a meno di sentirmi eccitata dal suo arrivo, come se fosse arrivata Mary Poppins, perché nonna Therese è sempre una miniera di sorprese. In qualche modo è come se lei fosse sempre con noi. Secondo me ha una specie di radar: sente le cose. Quando c’è qualcosa che non va, non fai nemmeno a tempo a telefonarle, che lei ti chiama, e con il tono più naturale del mondo ti fa capire che sa che devi dirle qualcosa. C’è sempre quando qualcuno di noi ha bisogno di lei, malgrado la distanza a cui abitiamo. Arriva, dà il suo aiuto, si accerta che stiamo tutti bene e poi riparte, lasciandoci sempre un gran vuoto, perché le sue improvvisate assomigliano a dei piacevoli tornadi di ottimismo.

- Allora, dove è il mio adorato Pietro? E Giorgia? – chiede Therese, sorseggiando la limonata fredda che le ha portato la nonna.

- Pietro e Giorgia sono sempre in giro a cercare lavoro. Ne approfittano in questi ultimi giorni, prima che le aziende chiudano per le ferie estive.

- Uhm, già già – si limita ad annuire la nonna – e come stanno?

- Beh, cercano di assorbire il colpo senza farsi scoraggiare, ma non è semplice ricollocarsi in questo momento di crisi, e poi alla loro età …

- Sciocchezze! Il mondo è uscito dalla crisi del 1929, ce la faremo a uscire anche da questa austerità del 2009. Nel lungo periodo il mercato ha sempre superato le crisi finanziarie. Vedrai che andrà tutto bene. All’estero alla loro età qualcuno torna addirittura a studiare o decide di colpo di cambiare tutta la sua vita: lavoro, città, nazione … è la mente che deve rimanere bene oliata – fa la nonna, picchiandosi un dito sulla fronte - Poi non è mica obbligatorio fare i dipendenti: perché non si fanno venire in mente una buona idea per un’attività in proprio? Siete in una città turistica!

- Sei la solita ottimista, tu. Staremo a vedere. Sai, Clizia non ha preso bene questa faccenda.

- Praline! Mica mi dirai che ti sei già abbattuta, alla tua età? Andiamo, un po’ d’entusiasmo, mon Dieu!

- È che qui non so che fare, non conosco nessuno, non abbiamo fatto neanche un giorno di vacanza … e poi dovrò cambiare scuola a settembre, e quel che è peggio ho dovuto lasciare tutti i miei amici di Santa Croce e …- cerco affannosamente di spiegarle, enumerando tutto sulle dita con voce affranta.

- Chiaro, chiaro – fa la nonna con un gesto della mano, come a voler scacciare una mosca – ma prendila come un’avventura, no? Un cambiamento! Sei sempre vicina a Firenze: quanto mai ci vorrà per andare in centro da qui?!

- Beh, rimane sempre il fatto che … siamo diventati poveri!

- Poveri! Oh mon Dieu! Clizia! – la nonna spalanca gli occhi in una sequenza di esclamazioni - Credimi, bambina mia, i poveri sono altri. Mi sa che devi farti un po’ le ossa, eh? – continua, addolcendo il tono – ci lavoreremo su …quanto alle vacanze, effettivamente fa un bel caldo qui. A questo proposito stavo pensando che, se il babbo e la mamma sono d’accordo, potremmo andare qualche giorno al mare io e te. Ti piacerebbe?

- Al mare?! Davvero nonna? E dove? – le chiedo, spalancando gli occhi per la contentezza.

- Beh, pensavo a Viareggio: è vicino e avrai sicuramente degli amici che ti farà piacere rivedere, no?

- Nonna, sei mitica! Ma come faremo a trovare posto? Gli alberghi saranno pieni!

- Qualche pensione avrà ancora qualche camera libera. Mi sa che quest’anno non sei l’unica a saltare le vacanze. Comunque la mia amica Zoe abita lì: ci troverà un posticino, ne sono sicura.

- Quando potreste andare? – chiede nonna Annalena.

- Ho la camera prenotata per due notti. Potremmo partire domani l’altro con la Lazzi. Sempre se Pietro e Giorgia …

- Ne saranno felicissimi! Quando rientrate dal mare però non ti azzardare a prenotare di nuovo l’albergo! Puoi dormire nella camera di Dario, tanto fino al sedici non rientra.

- Dove andrà quest’anno? In vacanza con una nuova fidanzata?

- Macché fidanzata, Therese! Quest’anno ha affittato un camper con due amici: vanno a giro per l’Europa. Di sistemarsi non se ne parla proprio!


Continua ...


"Clizia T. - Lo spessore dei sogni", di Daniela Darone

"Estate", foto di Daniela Darone