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venerdì 8 novembre 2024

"Clizia T. - Lo spessore dei sogni" - Settimo capitolo

 


UN ARRIVO INASPETTATO

 

-        Clizia! Il campanello! Vai tu a vedere chi è?

Uffa, adesso chi sarà? È il solito pomeriggio afoso, in cui non so cosa fare e la noia mi si appiccica addosso. E pensare che durante la scuola non vedevo l’ora che iniziassero le vacanze! Anche il libro che mi ostino a tenere sulle ginocchia non vuol saperne di andare avanti di una pagina. La mente vola e non si concentra sulle parole. Mi affretto ad andare alla porta, sperando sia qualcosa o qualcuno che mi porti una distrazione per far passare il pomeriggio. E se fosse Erina che mi fa una sorpresa? Penso ad un tratto, ma subito ricaccio indietro questa fantasia. Dovrebbe essere ancora in vacanza, se ricordo bene … chissà come sarà bello Davide tutto abbronzato …

Perdendomi in queste fantasticherie non chiedo nemmeno chi è e, contro ogni regola di prudenza che i miei hanno cercato di inculcarmi a forza di sgolarsi, apro la porta. Non riesco a non spalancare gli occhi in un moto di sorpresa e di gioia.

-   Nonna Therese! – esclamo, mentre mi butto al suo collo e la stringo in un abbraccio spaccaossa.

-       Mon petite Clizia! Mon petite praline! – gorgoglia la nonna nel suo fascinoso accento francese, mentre ricambia il mio abbraccio e mi ricopre di baci.

-      Ma cosa ci fai qui? Il babbo non mi aveva detto niente! – le chiedo, non appena mi stacco da lei.

-    Oh, non lo sapeva … ho fatto una sorpresa delle mie! Lo sai che sono incorreggibile! - mi risponde tutta sorridente, mentre mi scosto per farla passare. Porta solo una piccola borsa di paglia e un eccentrico vestito a fiori. L’età per la nonna è un concetto del tutto relativo. Intanto si affaccia anche nonna Annalena e non sembra meno sorpresa di me.

-     Therese! Ma perché non ci hai detto che arrivavi? Con questo caldo, poi. Saremmo venuti a prenderti alla stazione. Ma non hai niente con te? E i tuoi bagagli? – si affretta a chiedere, notando la piccola borsa della nonna. Le due si abbracciano affettuosamente, mentre non riescono a smettere di parlare. 

-        Oh, cosa vuoi che sia, Annalena? Non volevo darvi disturbo.

-     Ma dobbiamo assolutamente pensare alla tua sistemazione! Vediamo come organizzarci. La camera degli ospiti l’abbiamo affittata, ma Dario potrebbe dormire sul divano, tanto fra qualche giorno parte in ferie con due amici.

-    Annalena, tranquilla – la ferma la nonna – non c’è bisogno di nessuna sistemazione. Non ho detto niente anche perché sapevo che altrimenti vi avrei messo tutti in allarme per trovarmi un posto per dormire. Invece, voilà, ho prenotato tramite internet. Sono arrivata qualche ora fa, ho preso un taxi e mi sono fatta portare in albergo, ho fatto una doccia ed eccomi qui.

-        Un albergo? Ma dove alloggi?

-        Oh, ai “Tre leoni”, proprio in Piazza.

-        Therese! Ti sarà costato un occhio della testa!

-    Oh no, una prenotazione fortunata, cara. Avevano avuto una disdetta all’ultimo minuto. Dalla mia camera ho una vista favolosa.

-      Sei incredibile! – si limita a dire la nonna, scuotendo la testa – per me internet è fantascienza!

Ridiamo di gusto, mentre ci accomodiamo in giardino e io non posso fare a meno di sentirmi eccitata dal suo arrivo, come se fosse arrivata Mary Poppins, perché nonna Therese è sempre una miniera di sorprese. In qualche modo è come se lei fosse sempre con noi. Secondo me ha una specie di radar: sente le cose. Quando c’è qualcosa che non va, non fai nemmeno a tempo a telefonarle, che lei ti chiama, e con il tono più naturale del mondo ti fa capire che sa che devi dirle qualcosa. C’è sempre quando qualcuno di noi ha bisogno di lei, malgrado la distanza a cui abitiamo. Arriva, dà il suo aiuto, si accerta che stiamo tutti bene e poi riparte, lasciandoci sempre un gran vuoto, perché le sue improvvisate assomigliano a dei piacevoli tornadi di ottimismo.

-     Allora, dove è il mio adorato Pietro? E Giorgia? –  chiede Therese, sorseggiando la limonata fredda che le ha portato la nonna. 

-     Pietro e Giorgia sono sempre in giro a cercare lavoro. Ne approfittano in questi ultimi giorni, prima che le aziende chiudano per le ferie estive.

-        Uhm, già già – si limita ad annuire la nonna – e come stanno?

-      Beh, cercano di assorbire il colpo senza farsi scoraggiare, ma non è semplice ricollocarsi in questo momento di crisi, e poi alla loro età …

-    Sciocchezze! Il mondo è uscito dalla crisi del 1929, ce la faremo a uscire anche da questa austerità del 2009. Nel lungo periodo il mercato ha sempre superato le crisi finanziarie. Vedrai che andrà tutto bene. All’estero alla loro età qualcuno torna addirittura a studiare o decide di colpo di cambiare tutta la sua vita: lavoro, città, nazione … è la mente che deve rimanere bene oliata – fa la nonna, picchiandosi un dito sulla fronte - Poi non è mica obbligatorio fare i dipendenti: perché non si fanno venire in mente una buona idea per un’attività in proprio? Siete in una città turistica!

 - Sei la solita ottimista, tu. Staremo a vedere. Sai, Clizia non ha preso bene questa faccenda.

-       Praline! Mica mi dirai che ti sei già abbattuta, alla tua età? Andiamo, un po’ d’entusiasmo, mon Dieu!

-        È che qui non so che fare, non conosco nessuno, non abbiamo fatto neanche un giorno di vacanza … e poi dovrò cambiare scuola a settembre, e quel che è peggio ho dovuto lasciare tutti i miei amici di Santa Croce e …- cerco affannosamente di spiegarle, enumerando tutto sulle dita con voce affranta.

-       Chiaro, chiaro – fa la nonna con un gesto della mano, come a voler scacciare una mosca – ma prendila come un’avventura, no? Un cambiamento! Sei sempre vicina a Firenze: quanto mai ci vorrà per andare in centro da qui?! 

-        Beh, rimane sempre il fatto che … siamo diventati poveri!

-       Poveri! Oh mon Dieu! Clizia! – la nonna spalanca gli occhi in una sequenza di esclamazioni - Credimi, bambina mia, i poveri sono altri. Mi sa che devi farti un po’ le ossa, eh? – continua, addolcendo il tono – ci lavoreremo su …quanto alle vacanze, effettivamente fa un bel caldo qui. A questo proposito stavo pensando che, se il babbo e la mamma sono d’accordo, potremmo andare qualche giorno al mare io e te. Ti piacerebbe?

-        Al mare?! Davvero nonna? E dove? – le chiedo, spalancando gli occhi per la contentezza.

-      Beh, pensavo a Viareggio: è vicino e avrai sicuramente degli amici che ti farà piacere rivedere, no?

-    Nonna, sei mitica! Ma come faremo a trovare posto? Gli alberghi saranno pieni!

-      Qualche pensione avrà ancora qualche camera libera. Mi sa che quest’anno non sei l’unica a saltare le vacanze. Comunque la mia amica Zoe abita lì: ci troverà un posticino, ne sono sicura.

-        Quando potreste andare? – chiede nonna Annalena.

-        Ho la camera prenotata per due notti. Potremmo partire domani l’altro con la Lazzi. Sempre se Pietro e Giorgia …

-     Ne saranno felicissimi! Quando rientrate dal mare però non ti azzardare a prenotare di nuovo l’albergo! Puoi dormire nella camera di Dario, tanto fino al sedici non rientra.

-        Dove andrà quest’anno? In vacanza con una nuova fidanzata?

-    Macché fidanzata, Therese! Quest’anno ha affittato un camper con due amici: vanno a giro per l’Europa. Di sistemarsi non se ne parla proprio!



Continua ...


"Clizia T. - Lo spessore dei sogni", di Daniela Darone

"Estate", foto di Daniela Darone

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