UN INVITO
IMPREVISTO
La piazza era inondata di sole e invasa dalla solita folla. Il babbo ci aspettava in un angolo, con le quattro frecce accese. Ci è venuto incontro sorridendo.
- Eccole qui le vacanziere! – ha detto in tono ciarliero, e a vederlo così allegro nel mio cuore si è accesa una speranza. Chissà se quel famoso colloquio era andato bene …
- Ti trovo bene, Pietro – ha detto la nonna, fermandosi a scrutarlo e prendendolo sottobraccio.
- Qualche novità, babbo? – ho chiesto io, trotterellandogli accanto.
- Novità? No, nessuna … ma vedrai che a breve qualcosa si muoverà, ne sono sicuro – si è affrettato ad aggiungere, notando la mia espressione delusa.
- E la mamma? Perché non è venuta?
- È rimasta a casa a preparare il suo tiramisù mondiale.
- Oh, che carina! Per festeggiare il nostro ritorno?
- Beh, non prendetevela, ma non lo sta facendo per voi! Vuole portarlo alla festa di stasera dalle sorelle Felicità! E tu, Clizia, sei stata invitata alla festa! Sorpresona, eh?
Sono rimasta a guardarlo corrugando la fronte.
- Io? Dalle sorelle felicità? No. È escluso, non ci vado. Non le conosco, quindi perché mi hanno invitato? E poi, da sola?
- La nonna ha incontrato la loro mamma, si sono messe a chiacchierare e così la signora Patrizia ha detto che stasera davano una piccola festa per festeggiare il ritorno dalle ferie e rivedere un po’ di amici. Così, sapendo che siamo andati ad abitare a Fiesole, ha pensato molto gentilmente di invitare anche noi.
- Quindi andiamo tutti?
- No, solo tu, la mamma e Therese.
- Oh mon Dieu, non so cosa darei per andarci, ma sono davvero stanca e ho bisogno di riposare un po’. Un’altra notte di bagordi è impossibile da reggere, alla mia età.
- Bagordi? Dove hai portato la mia piccola Clizia? – chiede il babbo, fingendo di essere preoccupato.
- Oh, ci siamo divertite mio caro, mica penserai che siamo andate a nanna con le galline?
- Ma tu, babbo, perché non vieni con noi? – chiedo, mettendo fine alla loro finta schermaglia.
- Stasera devo vedere un amico. Vuole presentarmi un tizio che ha una ditta a Empoli. Può essere che abbia bisogno di un perito tessile … beh, non è niente di sicuro, però non si sa mai.
Dallo specchietto retrovisore gli vedo negli occhi una scheggia di speranza che galleggia e fa capolino in un mare d’incertezza. Speriamo bene, penso fra me e me. Di queste false speranze al babbo ne sono capitate più di una volta e poi, per una ragione o per l’altra, è andato tutto a monte. La crisi ormai ha davvero investito tutti e quasi nessuno nuota nell’oro. Anche cercare un’alternativa è diventato un terno al lotto. Se prima il telegiornale faceva da sottofondo alle nostre chiacchiere e risate, da qualche mese a questa parte di solito vediamo tre telegiornali a pranzo ed altrettanti a cena. Antenne ritte a captare qualsiasi tipo di segnale. Perfino io adesso ascolto con interesse, anche se quando parlano di economia sembra che parlino un’altra lingua. Vorrei solo che tutto tornasse come prima. Vorrei essere ancora così piccola da non capire le notizie dei giornalisti, non saper leggere i titoli dei quotidiani, non origliare i discorsi dei miei genitori quando pensano che io non possa sentire … Erina mi ha detto che anche il babbo di Francesca, una nostra compagna di classe, ha perso il lavoro. Qualcuno dice che quello che stiamo vivendo oggi non è che la punta di un iceberg, e allora io per associazione penso al Titanic e mi sento un gran rimescolio dentro. Voglio solo avere tredici anni, e non pensieri più grandi di me che non so come gestire.
Quando finalmente entriamo in casa, che è inondata da un profumo delizioso, la nonna Annalena mi stritola in uno dei suoi abbracci da “è un po’ di giorni che non ti vedo”. Mi lascio strapazzare, godendomela un mondo. Mi piace essere coccolata!
- Cos’è quest’odorino? – chiedo, fiutando come un segugio e dirigendomi in cucina.
- Ta-daaa! – esclama la mamma, mentre mi sorride con un guantone da forno in mano - torta di mele! Sfornata ora ora dalla famosa pasticcera Giorgia. Vieni a farti dare un mega bacio pezzettina … che bel colore che hai preso al mare!
- Davvero mamma?! Veramente pensavo che …
- Hai preso una splendida tintarella lunare! – risponde, cominciando a ridere di gusto – “in bianca vesta con purpureo lembo, si gira Clizia pallidetta al sole” … Pietro, hai fatto presto a trovarle alla stazione dei pullman?
- Oh, le ho viste subito! Erano le più bianche di tutte! Quasi luminescenti! – rincara la dose il babbo, non soddisfatto nemmeno della citazione di Poliziano della mamma! Faccio finta di arrabbiarmi e cerco di avventarmi sulla torta, ma la mamma mi scaccia con un gesto della mano.
- Ferma là, Clizia! Non puoi mangiarla!
- Perché no?
- I dolci sono per stasera. Ti hanno già detto della festa dalle sorelle Felicità?
- Oh, quello …
- Oh, quello? Sì, proprio così, stasera andiamo da loro.
- Io veramente non ne ho voglia. Non le conosco e poi ci sarà un sacco di gente e mi sentirò in imbarazzo … e poi solo io e te …
- Magari viene anche Therese, no? – chiede la mamma.
- Oh no, cara, io mi arrendo alla mia età. Sono esausta!
- Capisco, non preoccuparti. - La mamma tira un gran sospirone, con la bocca a papera - Stasera. Io e te, Clizia. Ci divertiremo. Lo prometto. Ora riposati, disfai la valigia, doccia, e poi preparazione per essere la più deliziosa Clizia della storia. Che inizino le grandi manovre! La nonna Annalena ti aiuterà – conclude, senza ammettere altre repliche.
- Almeno ci fosse stato lo zio … o magari Cipolla …
- Cipolla è a un festival di giocoleria in Umbria e poi andrà in Germania a trovare la sua famiglia. Lo zio invece ha telefonato: ti saluta. È da qualche parte vicino a Innsbruck. Sembra si stiano divertendo, con quel camper scarcassato … che matti! A proposito, ti ho stampato una mail che ci ha scritto. È in camera tua.
- In camera nostra, vorrai dire – replico, accennando con la testa a nonna Annalena.
- Non fare la precisetta, Clizia! – risponde la mamma.
Beh, almeno sembra su di morale. Sarà perché le è riuscita la torta di mele? La mamma di solito fa sempre e solo il tiramisù, perché ormai ha il pilota automatico, come dice lei, e può farlo anche ad occhi chiusi. Sfido io! È praticamente l’unico dolce che sa fare. In cucina la mamma ha imparato a fare le sue ricette di sussistenza e si giostra con quelle, compresi i sughi pronti in barattolo! L’anno scorso in verità d’estate aveva aggiunto una variante: il suo nuovo piatto era un ottimo prosciutto e melone! Beh, almeno da quando siamo dalla nonna mangiamo più vario!
Continua ...
"Clizia T. - Lo spessore dei sogni", di Daniela Darone
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