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martedì 3 dicembre 2024

"Clizia T. - Lo spessore dei sogni" - Nono capitolo



LA COMPAGNIA

 

Quando li vedo, mi fermo un attimo per studiarli un po’ da lontano: ma sì, è proprio il gruppo dell’anno scorso, a parte qualcuno che manca e due ragazze nuove che non ho mai visto. Davide è a giocare a racchettoni con una delle tipe nuove. Beh, spero che non sia la sua ragazza, penso, avvicinandomi al gruppo con un sorriso scoperchiafaccia. Non appena si accorgono di me, Erina mi salta addosso abbracciandomi e anche gli altri mi si fanno tutti intorno per salutarmi. È tutto un coro di esclamazioni e domande a cui non riesco nemmeno a rispondere, ma distribuisco sorrisi e baci a tutti, mentre dentro di me mi domando cosa mai inventerò su due piedi per giustificare la mia assenza di quest’anno. Fra la fretta dei preparativi improvvisati non ci ho pensato, ma non mi va di spiattellare in spiaggia i nostri problemi economici. D’altra parte non so nemmeno cosa abbia detto Erina. Magari qualcuno le ha chiesto di me: spero sia stata discreta e non abbia parlato. Intanto anche Davide e la sua amica hanno smesso di giocare e si avvicinano a noi. Davide mi saluta con un bacio sulla guancia e mi mette una mano sulla spalla, che riesce a darmi un brivido, nonostante il sole cocente.

- Clizia! Alla fine sei riuscita a venire!

- Sì, purtroppo solo per qualche giorno. Sono super felice di vedervi!

- Oh Cli, mi mancavi troppo e poi non vedevo l’ora di farti vedere Fabio - mi bisbiglia Erina all’orecchio.

Così mi guardo intorno per individuare questo tipo che, a detta della mia amica, è uno spettacolo viaggiante, ma incontro solo lo sguardo di una delle nuove ragazze, fisso su di me. L’altra, deve essere un po’ più piccola, è accanto a lei e mi guarda con un misto di curiosità e timidezza. Decido di fare il primo passo e di presentarmi. Mi avvicino alle due ragazze, tendendo la mano.

- Ciao. Io sono Clizia.

La fronte della ragazza più grande si aggrotta e le sopracciglia si alzano in una smorfia di stupore.

- Chi sei? Tizia? – fa, con un risolino acido, senza tendermi la mano. Oh, bene. Non si mette un granché, vero?

- Clizia – ripeto, scandendo bene ogni lettera.

- Che nome è? – fa lei, scuotendo la testa – non l’ho mai sentito!

- Io mi chiamo Loretta – fa allora l’altra ragazza, salvandomi da quel colloquio che sta diventando imbarazzante – e lei è mia sorella maggiore Cinzia.

Nonostante non mi sia sentita accolta calorosamente da Cinzia, cerco di non rovinare l’atmosfera e di non dare troppo peso alla sua reazione. Anzi, decido di vincerla in cortesia.

- Che bel costume – dico, indicando il bikini che indossa – è così particolare: non l’ho mai visto in nessun negozio.

- Non c’è dubbio – si limita a rispondere, con un sorriso che non riesco a decifrare.

- Insomma, ancora non ci hai detto perché quest’anno diserti … - mi chiede Walter.

- I miei devono risolvere dei problemi di lavoro e così abbiamo dovuto rinunciare al mare. A proposito, avete già fatto il bagno? Perché non facciamo una nuotata prima di pranzo? – propongo, per cambiare discorso.

Corriamo tutti verso la riva ed i ragazzi entrano per primi, tuffandosi di getto. Poi si girano verso di noi, che ancora abbiamo l’acqua ai polpacci, e si scatena una guerra di schizzi, che infastidisce gli altri bagnanti. È la solita scenetta che si ripete ogni volta, penso divertita, ma è una delle poche occasioni in cui almeno i più timidi riescono ad avere un contatto più ravvicinato con noi ragazze. Infatti, poco dopo, ecco che corrono fuori dall’acqua in branco, pronti a prenderci a turno in braccio e buttarci in acqua.

- Le solite freddolose pappamolle!

- Ci mettete un secolo a tuffarvi!

Ci prendono in giro, mentre una ad una finiamo con dei gran tuffi in mare e cominciamo a nuotare per far passare i brividi di freddo.

- Tranquilla, non ho detto niente – mi bisbiglia Erina, appena ci troviamo a nuotare fianco a fianco.

- Grazie. Preferisco così. Allora, dov’è questo Fabio?

- Non è ancora arrivato. La mattina va in bici con i suoi amici, poi torna a casa e studia. Di solito arriva verso le tre alla tenda di Cinzia.

- Mica sarà il fratello di miss simpatia?

- No, è il cugino. Hanno la prima tenda a destra, di fronte al mare.

- Che lusso, eh?

- Beh, sì, non se la passano male … te lo dico dopo - mi bisbiglia, accorgendosi che si stanno avvicinando anche gli altri.

- Vi va di fare qualche passaggio a pallavolo? – ci chiedono Walter e Danilo.

- Volentieri!

Mentre giochiamo, non posso fare a meno di notare che Cinzia cerca in tutti i modi di mettersi in mostra per fare colpo su Davide e lui sembra divertirsi un mondo a fare il gallo nel pollaio! Non è una gran giocatrice, e le poche volte che mi passa la palla cerca di schiacciare e di colpirmi. Se vuol farmi sentire di troppo, il messaggio arriva forte e chiaro! Uno sguardo all’orologio e decido di tornare dalla nonna. Non voglio farla stare in pensiero.

- Ragazzi, ci vediamo dopo pranzo. Ci troviamo al ping pong?

Proprio in quel momento si avvicinano due ragazzi al nostro gruppo.

- Salut, pouvons-nous jouer aussi?

Lì per lì mi limito a guardare gli altri, ma nessuno risponde.

- Chiedono se possono giocare. Cosa dico? Va bene?

Tutti mi fanno dei cenni di assenso, così mi giro di nuovo verso i due francesi e con un sorriso spiego che nessuno parla francese, ma che possono giocare.

- Attends, tu pars? – mi chiede uno dei due, quando vede che me ne sto andando.

- Je reviendrai ce soir. Amusez-vous bien!


Li lascio a giocare ed esco dall'acqua, sentendomi addosso gli occhi di tutti. In fondo suppongo di essere carina, almeno un po’, visto che il biondino sembrava dispiaciuto che andassi via. Caro Davide, sarai pure irresistibile, penso soddisfatta, mentre un sorrisetto si disegna sul mio viso, ma anche io posso piacere a qualcuno! E soprattutto adoro aver strabiliato tutti col mio accento francese che non avevo mai avuto occasione di sfoggiare: un piccolo massaggino di autostima ogni tanto fa bene!

Continua ...



"Clizia T. - Lo spessore dei sogni", di Daniela Darone

"Dal pontile", Lido di Camaiore, foto di Daniela Darone

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