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mercoledì 8 aprile 2020

Taccuini di un viaggio - 02042017


Mentre leggevo, mentre ero immersa nelle parole di Virginia Woolf, all’improvviso ho sentito l’odore del glicine che mi penetrava le narici. Ho alzato gli occhi. Era lì il povero rametto, un po’ appassito e malconcio, attaccato alla vita da quella poca acqua nel vaso … ho pensato che, malgrado il suo aspetto non più fresco, avesse ancora un profumo gradevole, anzi forse più intenso proprio a causa del suo stato, e che le sfumature dei suoi colori fossero ancora così dolci allo sguardo. Così, forse, sono le persone: intense, nella loro vecchiaia, se solo sapessimo guardar bene. Leggere la Woolf mi provocava una sensazione di un sottilissimo dolore … ma un dolore che nasceva dall’acuirsi dei sensi. Non so se sia stato il glicine raccolto ieri durante la passeggiata ad aver toccato qualche nervo sopito o se sia stata la lettura ad acuire il profumo dei fiori.  


Taccuini di un viaggio - 02042017