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mercoledì 21 settembre 2022

Pam & Mel Pa🍎nia

                                                                            2 agosto 1986

Cara Melania,

mi sembra un secolo dall’ultima volta che ti ho scritto! Sono tornata a casa piena di speranza di trovare una tua lettera e invece nulla! Che succede? Perché non scrivi?

Ti racconto un po’ delle mie vacanze a Ischia. Per dire la verità le cose non sono andate bene da subito, ma meglio che parta dall’inizio.

Al nostro arrivo io e Arturo abbiamo conosciuto Antonello (15 anni) e Nico (22 anni): sono fratelli e abbiamo fatto amicizia perché l’albergo ci ha assegnato due tavoli vicini per il pranzo e la cena. Quindi, a forza di vederci, è stato naturale cominciare a parlare con loro. Anche i miei genitori chiacchieravano spesso con i loro e quindi a un certo punto il gestore dell’albergo ha unito i tavoli per farci stare insieme. A noi ragazzi ha fatto piacere, l’unica che non era proprio felicissima era la mamma. Sai che le piace la semplicità: un po’ di cipria, un velo di rossetto e vestiti carini ma pratici. Invece la loro mamma era sempre tutta ingioiellata e vestita da Hollywood … non so se capisci cosa voglio dire!

 

Ho scritto un sacco di cartoline (anche una a Flavio. A Ischia l’ho sognato per ben due volte!) e litigato un po’ con i miei e Arturo: magari piccole cose, niente di che, ma che mi lasciavano dentro un senso di vuoto, di voglia di non fare niente e di tristezza. Loro dopo un po’ tornavano come prima, mentre io rimanevo nelle stesse condizioni e allora sembrava sempre che fossi io la colpevole di tutto. In realtà non è che avessi l’umore a mille. Pensavo spesso agli amici del mare dell’anno scorso e al fatto che si fossero ritrovati tutti insieme al Lido Balena: mancavo solo io. Chissà se qualche volta hanno parlato di me! Ero un po’ giù anche perché all’inizio i giorni si susseguivano tutti uguali. La mattina, dopo aver fatto colazione, andavamo in spiaggia, dove di solito leggevo Cioè o altri giornalini, poi tornavamo a pranzo in albergo e subito dopo di nuovo in spiaggia: camminatina in riva al mare, prendevo un po’ di sole, un bagno e poi di nuovo in albergo per cena. Dopo cena Antonello, Nico e Arturo se ne andavano a giro insieme e io rimanevo con il babbo, la mamma e i genitori di Antonello e Nico a fare una passeggiata. Emozionante, vero? Forse avrei dovuto guardarmi intorno prima e darmi una mossa.

Dopo qualche giorno comunque le cose sono svoltate: l’albergo ha organizzato una cena a base di pizza riservata solo ai ragazzi e così finalmente mi sono ritrovata fra i miei simili! Ho conosciuto Raffaele (il figlio del proprietario dell’albergo), Brunella (16 anni, ha fatto la prima magistrale ed è stata promossa a giugno, beata lei!) e via via anche altri. Arturo quella sera si è tenuto un po’ a distanza da me perché diceva che gli rovinavo la piazza: c’erano due ragazze di Roma che gli piacevano e non voleva avermi intorno! Dopo cena abbiamo anche ballato nel giardino dell’albergo. Peccato che tutto questo sia successo quando ormai era già passata quasi una settimana dal nostro arrivo.

Alla spiaggia ho conosciuto anche un ragazzo di Ischia, Carmine. Mentre parlavo con Brunella e altre ragazze è passato questo tipo molto carino. Non ho potuto fare a meno di osservarlo bene e così lui si è accorto che lo guardavo, ha restituito lo sguardo e mi ha fatto l’occhiolino e per tutto il giorno poi ha tentato di attaccare discorso.  Quando sono andata a fare il bagno con Brunella, i suoi amici mi hanno vista e gli hanno detto qualcosa. Lui ha iniziato a guardarmi, ma io ho fatto finta di nulla e quando siamo uscite dall’acqua ci siamo messe a prendere il sole e a chiacchierare. Lui allora, che era a giocare a palla poco più in là, faceva in modo che la palla venisse sempre vicino a noi e veniva sempre lui a riprenderla e ogni volta ci faceva qualche domanda. Alla fine lui e i suoi amici sono andati a fare il bagno e ci hanno chiesto se volevamo andare con loro, ma noi abbiamo detto di no: Brunella doveva andare via e io mi sentivo in imbarazzo ad andare con loro. Così, dopo che Brunella è andata via, sono rimasta a prendere il sole e dopo poco è arrivato un ragazzo che si è messo a sedere poco distante da me a guardare il mare, in silenzio. Era da solo e mi sembrava più grande di me, così non pensavo che alla fine mi avrebbe rivolto la parola. Invece d’un tratto si è messo a parlare, chiedendomi se era la prima volta che passavo le vacanze a Ischia. Mel, guarda, era affascinante parlare con lui, perché aveva un modo di fare calmo e rilassato e un accento stranissimo che non avevo mai sentito. Infatti, poco dopo mi ha detto che veniva dalla Persia ed era uno studente di medicina. Mi ha chiesto se ci potevamo vedere la sera dopo cena, ma ovviamente gli ho detto di no: non avrei proprio saputo cosa dire al babbo e alla mamma! Era davvero carino, ma troppo grande per me! La mamma dopo un po’ mi ha fatto un cenno da lontano, messaggio in codice che voleva dire che dovevamo andare (ho apprezzato la discrezione di non venire a chiamarmi mentre parlavo con lui). Avrei voluto salutare Carmine, che intanto era uscito dall’acqua, ma poi ho cambiato idea, mi sono vestita e siamo andati via. Mentre tornavo in albergo mi sono pentita di non averlo salutato! Il giorno dopo non l’ho visto in spiaggia, ma la sera, mentre andavo con tutta la compagnia a ballare al Castello Aragonese, chi vedo seduto su un gradino in fondo alla strada dell’albergo? Lui e un suo amico! Gli ho chiesto se venivano a ballare con noi, ma hanno risposto che non potevano, però Carmine è andato a un negozio lì davanti dove conosceva il proprietario, si è fatto dare un foglio e mi ha scritto il suo indirizzo. Mi ha chiesto di scrivergli una lettera quando tornavo a Firenze e salutandomi mi ha stretto la mano un po’ più tempo del necessario. Che begli occhi verdi, Mel! Al Castello comunque ci siamo divertiti. Ho ballato tutta la sera e Raffaele mi è stato molto dietro, era evidente che gli piacevo! Non faceva che prendermi per mano e voleva ballare solo con me. Mentre ballavamo, poi, ha fatto un gesto così strano! È stato a fissarmi un bel po’, poi mi ha preso il naso fra due dita e l’ha scosso dolcemente come una campanella, facendomi un complimento. Abbiamo finito la serata a chiacchierare tutti in camera delle ragazze romane, fino alle cinque e mezzo di mattina! 

Il 31 luglio, di buon'ora, siamo ripartiti. Ci siamo scambiati tutti gli indirizzi e i numeri di telefono, promettendoci di rivederci. Chissà se sarà possibile?

La mamma nel viaggio di ritorno sembrava una pentola a pressione. Sai che non suda e quando c’è troppo caldo diventa tutta rossa e bollente. Ci siamo fermati in un autogrill, si è distesa su un prato all’ombra e quando si è alzata aveva lasciato la forma nell’erba! Poveretta!

La sera del nostro rientro a Firenze, io e Arturo abbiamo ricevuto una telefonata dai ragazzi che erano rimasti a Ischia e che sarebbero partiti il primo agosto. Che carini, vero?

Alla fine è stata proprio una bella vacanza. Gli ultimi giorni sono stata anche con i miei, Arturo e Brunella a Citara, ai Giardini Poseidon (un parco termale meraviglioso, tutto terrazzamenti, scalinate, piante e fiori lussureggianti che formavano un balcone sul mare) e a Cartaromana, una piccola spiaggia che abbiamo raggiunto tramite un sentiero e degli scalini un po’ faticosi (ma ne è valsa la pena!). A parte il panorama suggestivo del Castello Aragonese che si vedeva dalla spiaggia, sembra che la sabbia di Cartaromana e le sorgenti fumaroliche che creano delle pozze di acqua calda nel mare siano un elisir di bellezza. Io e Brunella ci siamo impiastricciate la faccia con la sabbia bagnata: chissà se siamo diventate davvero più belle? La mamma ovviamente ha scovato la leggenda: sembra che in quel luogo sorgesse un tempo una città romana che poi è sprofondata nel mare. Ad aver avuto pinne e maschera ci sarebbe stato da immergersi alla ricerca di tesori inabissati!

Beh, adesso ti devo salutare. Scrivimi presto e non farmi stare in pensiero!

Pamela  

Ho comprato una cartolina di Ischia anche per te! Cosa credevi? Visto che meraviglia?



Pa🍎nia



"Pam & Mel", di Daniela Darone

Photo by Giovanni Di Meglio on Unsplash