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lunedì 4 dicembre 2023

La leggenda del pungitopo (in una mia personale interpretazione)

 



In un bel bosco, di cui il tempo ha cancellato il ricordo del nome, viveva una piantina, resistente ed elegante. Le sue foglie ovali, in quei lontani giorni, non erano ancora coriacee e spinose, ma tenere e accoglienti. Per questo motivo, una famiglia di topolini trovò rifugio sotto le sue foglie e stabilirono sotto quella pianta la loro dimora. 

Il piccolo arbusto accolse con gioia la famiglia dei roditori, ma ben presto i topolini si rivelarono molesti  e ingrati: facevano confusione tutto il giorno, rosicchiavano i rami della pianta e si divertivano a staccare le sue piccole e carnose bacche rosse, privando gli uccellini di quel cibo che l'arbusto aveva sempre donato loro con gioia. 

La pianta si arrabbiò così tanto che crebbe in altezza e in larghezza e trasformò le sue foglie: da tenere che erano, divennero spinose e inospitali. In pochissimo tempo, la pianta gentile si trasformò in una siepe impenetrabile. La pianta, però, rimase nobile d'animo: concentrò le foglie spinose e dure solo nei rami più bassi, per scacciare i topini ingrati, ma mantenne nei rami alti le foglie inermi, affinché gli uccellini potessero trovarvi ristoro e riprendere a cibarsi delle bacche rosse e brillanti.