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lunedì 27 luglio 2015

"Antonio. Punto e a capo!" - settimo capitolo


ANTHONY?!

 

- Buonasera signora, sono Antonio. Posso parlare con Valentina?

- Oh, Antonio! E’ da un po’ che non ti sentivo! Tutto bene? – mi risponde la voce sempre allegra della mamma di Vale.

- Sì sì, grazie.

- Vado a chiamartela subito – e sento i suoi passi svelti che attraversano il piccolo corridoio. Chissà cosa starà facendo Valentina. Quasi quasi farei volentieri un salto a casa sua a trovarla.

- Pronto?

- Ciao Vale! Che fai di bello?

- Oh, Anthony, ciao. Niente di particolare. Tu?

- Che ne dici se ci vediamo? Posso venire a trovarti?

- Uhm … mi piacerebbe, ma c’è Linda qui da me.

- Ah … - mormoro, senza riuscire a mascherare la delusione. Poi mi riprendo - Vabbè, ma ti scoccia se vengo anch’io? – in fondo questa Linda deve essere proprio simpatica se Vale ci sta tanto bene insieme. Lei sembra esitare e le sento parlottare un po’.

- Beh, in realtà stavamo parlando … sai com’è … noi ragazze passiamo un sacco di tempo a chiacchierare e a confidarci e se ci sei tu …

- Cosa?

- … se ci sei tu non possiamo parlare liberamente, no? – conclude spazientita dal fatto che io sia così ottuso, ma poi riprende più calma – magari ci vediamo un'altra volta, va bene? Facciamo domani? Dopo la scuola?

-Devo andare agli allenamenti … ma dopodomani però …

-Vado al cinema con Linda e la sua mamma.

-E il giorno dopo?

-Giovedì vado a danza e venerdì festeggiamo il compleanno di Guia.

-Ah, non sapevo facesse una festa …

-Sì, ma siamo poche, la fa a casa sua e siamo tutte femmine ….

Stavo per chiederle se avevano qualcosa contro i maschi, ma poi ho preferito lasciar stare.

-Vabbè, allora facciamo così: quando trovi un minuto di tempo anche per me, telefonami! Ciao. – le ho detto asciutto, ripensando con stizza a quando solo l’anno scorso mi abbracciava stretto stretto e mi diceva “Oh Tonino, ti voglio bene 103”.

- Ma Tonino … - ha iniziato lei con voce un po’ lamentosa, come se volesse dire chissà che cosa, poi invece ha abbozzato solo un ciao e ha chiuso la telefonata. Però ho fatto a tempo a sentire Linda che diceva “who cares?” che so benissimo che significa “chi se ne importa?”

-Allora? - mi ha chiesto il babbo non appena si è accorto che non ero più al telefono – ti devo accompagnare da Valentina o no?

- No.

- Ah – ha detto allora lui sorpreso – mi era sembrato di capire …

- No babbo, hai capito male. Noi maschi, evidentemente, non siamo graditi ... E’ chiaro che Valentina non mi vuole più bene 103 come diceva fino all’anno scorso, ora mi vuole bene zero!

- Ah, Antonio – è intervenuta la mamma – a quest’età le bambine cominciano a stare volentieri fra loro, mica te la devi prendere: è solo un periodo.

- Anch’io stavo volentieri con Gennaro, ma se Vale mi telefonava mica le dicevo che non poteva venire con noi! Sai una cosa? Voi femmine siete troppo complicate! E poi magari fate pure le offese se ve lo facciamo notare. Puah! Ho chiuso anche con Vale! Tanto che amica è una che non si fa più sentire da un pezzo?
Il babbo e la mamma si sono limitati a guardarsi senza dire più niente, ma tanto lo sapevo di avere ragione. E’ dall’inizio dell’anno scorso che Valentina si è allontanata ed io l’ho aspettata e cercata anche troppo. Sono andato in camera mia e mi sono buttato sul letto a sfogliare un giornalino di fumetti. Clotilde è arrivata subito per sdraiarsi accanto a me ma, anziché mandarla via come al solito, me la sono tenuta accanto e abbiamo fatto un po’ di lotta, per finta naturalmente! Dopo lei mi ha fatto a pezzi il giornalino ed io l’ho lasciata fare: mica lo faceva con cattiveria, lei. E’ ancora così piccola!

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