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mercoledì 7 ottobre 2020

Taccuini di un viaggio - Una lezione dalla Natura

 

Nella vita basta saper aspettare ... 

La mia terrazza non è grande, ma un po’ di posto per qualche fiore l’ho sempre trovato. Un’idea per recuperare spazio è stata usare dei vasi rettangolari, dove di solito metto due piante insieme. So che alcune piante non vanno d’accordo fra loro, magari anche solo perché una ha bisogno di molta acqua, l’altra di annaffiature moderate. In ogni caso, in terrazza ho un vaso dove fino a poco tempo fa c’erano delle margherite e un geranio. Poi pian piano le margherite sono seccate ed è spuntato uno stelo verde intenso. È cresciuto pian piano, ma non voleva saperne di star su, si adagiava verso terra. Lì per lì ero per strapparlo, ma visto che sono curiosa alla fine ci ho ripensato. Voglio vedere chi sei, mi sono detta. E ho piantato in terra, accanto allo stanco stelo, un bastoncino di legno che lo avrebbe sostenuto.

Pian piano, appoggiato a quel legnetto, la giovane piantina ha preso forza. Contemporaneamente il geranio deve aver notato il nuovo ospite e ha deciso di iniziare a protendersi tutto verso di lui, cercando di invadere i suoi spazi. Avevo una tegola ornamentale e l’ho messa fra le due piante, in modo da impedire al geranio di soffocare il giovane stelo. Da quel momento, in breve tempo, gli steli si sono moltiplicati e si sono riempiti di tenere foglie verde chiaro, lobate e a punta, finché, finalmente, alla fine di settembre la pianta è fiorita: una sola trombetta all’inizio, di colore screziato. Era una Bella di notte. L’ho riconosciuta perché i fiori si schiudevano al tramonto e si richiudevano, timidamente, al sorgere del sole. 

La piantina, una volta cresciuta, svettava e guardava dall’alto il geranio. A quel punto ho tolto la tegola. Subito il geranio si è proteso di nuovo verso la pianta vicina. Ma ormai questa era alta e forte e rideva degli assalti del geranio.

Adesso convivono, in buona armonia. Nessuna delle due danneggia l’altra. E hanno scoperto che in fondo sono simili: entrambe amano i luoghi luminosi e soleggiati e necessitano di terreni freschi, fertili e ben drenati. Il geranio di solito ha bisogno di più acqua della Bella di notte, ma ho trovato il modo di non far seccare troppo la sua terra e di non dare troppa acqua all’altra pianta. Malgrado una iniziale difficoltà ad andare d’accordo, alla fine hanno trovato un loro equilibrio, e adesso pare che si abbraccino festose.

Ammirando il primo fiore che sbocciava, tardivo, mi è tornato in mente un biglietto che mi scrisse molti anni fa una persona che mi ha insegnato molto:

“Vedi, nella vita basta saper aspettare. Le cose prima o poi si aggiustano … almeno qualche volta”.  

Guardando queste piantine, ricordando quel biglietto, ho capito che dovremmo riscoprire la pazienza e la perseveranza e insegnarla ai nostri figli. In fondo quelle due piante erano come due coniugi che bisticciano o due amici che cercano di prevaricare l’uno sull’altro, o due colleghi che sgomitano per una promozione … La natura, invece, sotto i miei occhi, mi ha mostrato un messaggio: valorizzare gli aspetti che ci accomunano e pazientare per quelli che ci vorrebbero su strade opposte, cercare il modo di trarre vantaggio dalle differenze e trasformarle in chiavi di volta, scoprire che possiamo collaborare e aiutarci, trovare un punto di incontro senza dover buttare tutto all’aria.


Le protagoniste di questo post 

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